Allestimento Mostra opere di Gino Pellegrini

“Come un fiocco di neve”

Locandina

La mostra “Come un fiocco di neve. La vita artistica di Gino Pellegrini” è promossa dal Comune di Persiceto e dall’Officina Pellegrini in collaborazione con l’associazione “Ocagiuliva”, e curata da Osvalda Clorari, compagna di vita e collaboratrice di Gino Pellegrini, nell’ambito di “Parlami di Gino”, una rassegna di iniziative in omaggio all’artista nell’anno in cui avrebbe festeggiato l’ottantesimo compleanno. All’interno della chiesa di San Francesco il visitatore viene immerso in un tripudio di colori, immagini, disegni e suggestioni di vari stili e tipologie. La straordinaria versatilità e capacità di evolversi di Pellegrini è resa in un percorso sfumato e non lineare ma alla fine circolare. L’installazione fornisce una visione sincronica delle opere, inserendole nello spazio storico della Chiesa di San Francesco col quale entrano in dialogo e in sintonia. La visita si snoda in uno spazio-tempo senza inizio e senza fine, ideale per apprezzare la capacità dell’artista di passare tra stili apparentemente diversi con disinvoltura, mantenendo però sempre una sua identità riconoscibile, un filo che dall’interno dell’opera arriva in modo naturale allo spettatore..

Allestimento Mostra

Foto Gallery

Chi era Gino Pellegrini

Nato nel 1941 a Lugo di Vicenza, nel 1957 si trasferisce in California per iniziare gli studi alla Facoltà di Architettura della Ucla e consegue il Master Degree in Fine Arts alla Art Center School di Los Angeles. Dopo un inizio come cartellonista pubblicitario, entra nell’industria cinematografica e televisiva americana, percorrendo i vari gradi della realizzazione scenica: bozzettista, pittore di scena, aiutoscenografo, scenografo. Tanti i film di successo a cui ha collaborato: Gli Uccelli, 2001: Odissea nello spazio, West Side Story, Hello Dolly, L’ammutinamento del Bounty, Indovina chi viene a cena, Mary Poppins, La spada nella roccia, Un maggiolino tutto matto e altri ancora. Dal 1964 inizia l’attività espositiva in rassegne e musei e nel 1972 torna in Italia, stabilendosi a Bologna. All’inizio degli anni Ottanta si impegna nel campo del documentario creativo. Nel 1983 allestisce la prima versione della “Piazzetta degli Inganni”, come ambientazione di una rassegna di cinema comico. Attorno al 1990 la sua produzione artistica si orienta verso spunti e temi di tipo naturalistico, di cui uno degli esempi più rappresentativi è proprio l’ultimo allestimento a trompe l’oeil in piazzetta Betlemme.