2014

“C’era una volta in Italia, racconto fintamente cinematografico dell’andare e del restare”

Un aspirante migrante decide di non partire e di rimanere nel Paese del Rinascimento, auspicando un ritorno alla bellezza e agli splendori di un tempo.

Dopo una prima esaltante visione onirica delle icone classiche, la realtà prende il sopravvento, e la Venere del Botticelli diventa una velina, il David di Michelangelo assume le sembianze di un calciatore dall’addome scolpito, le opere d’arte vengono coperte da spazzatura. Le mani della Creazione di Adamo diventano l’emblema del passaggio dello scettro da Berlusconi a Renzi. Il nostro povero migrante, che ha lasciato la speranza sulla nave diretta all’estero, resta a bordo di una barchetta sventata e minore fatta di cartelle Equitalia.

Il Paese può ancora farcela?


140° CARNEVALE PERSICETANO


GIUDIZIO GIURIA


  • 30
    PITTURA E SCULTURA
    Molto bello, grandioso e con citazioni colte pittoricamente e scultoricamente.
  • 29
    ARCHITETTURA E COSTRUZIONE
    Esecuzione tecnico-visiva di eccellente fattura. Figurazioni ben organizzate nella struttura d’insieme.
  • 29
    SOGGETTO E SVOLGIMENTO
    Soggetto storico di ispirazione cinematografica con diretto riferimento al presente. Articolata narrazione drammaturgica. Metamorfosi abbastanza semplice ma eloquente. Svolgimento tra il narrativo e l’iconografico. Ottima riflessione sull’attualità.

TOTALE PUNTI 88 TERZO CLASSIFICATO